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1992-1995

Disegni di mobili

Il programma di mostre personali di Alberto  Garutti alla galleria Banco di Brescia, ora Massimo Minini, è all’origine di una serie di lavori legati alla riflessione sull’interno e sulla casa come luogo di relazioni. La ricerca sui materiali e la progressiva distanza dagli strumenti canonici della pittura verso la sperimentazione, moltiplicazioni e ripetizione dei linguaggi e delle forme dell’arte vengono messe a punto dalla fine degli anni ottanta, quando nella mostra del 1988 e in quella del 1991 Garutti presenta in galleria una serie di opere realizzate attraverso l’impiego di materiali di uso domestico, come le carte da parati, il ricamo su seta o legni impiallacciati. Tra il 1991 e il 1992 vengono tutti intitolati Senza titolo, per poi realizzali anche negli anni successivi. Nel primo e nel secondo caso il rivestimento borghese per eccellenza (la carta degli interni delle case degli anni Cinquanta, di colore pastello o fiorato) o il tessuto pregiato (legato tanto all’imprenditoria lombarda quando alla figura della donna che ricama), sono forati o cuciti. I buchi che l’artista imprime segnano i punti che delimitano i disegni di alcuni mobili che appartengono alla sua casa.