https://www.albertogarutti.it/en/opera/madonna0/

Residenza d’artista a cura di Daniela Lotta Residenza Municipale, Faenza 2007

Madonna

L’opera nasce da una commissione ricevuta dall’artista nell’ambito del programma iconografico della Nuova Chiesa sussidiaria della parrocchia di Trezzano sul Naviglio (MI). L’artista ha realizzato una copia in ceramica bianca di una statua ottocentesca della Madonna in modo che l’opera aderisse più al linguaggio del ready-made, piuttosto che apportare una vera e propria riflessione sul mezzo scultoreo. All’interno dell’opera, in una parte cava, ha quindi installato un dispositivo che permette alla statua di scaldarsi fino ai 36,7 gradi centigradi, il calore del corpo umano. L’intervento muove dal rito spontaneo praticato dai fedeli di toccare la statua sacra. Così, facendo leva sul bisogno cristiano di materializzazione del divino, attraverso un’alterazione minima della “fisicità” dell’oggetto, l’artista agisce sul comportamento del fedele, caricando il gesto devozionale di un’inattesa componente esperienziale. “Ho accettato la sfida di interpretare un’icona sacra, alla quale in passato sono già state dedicate opere straordinarie perché mi interessava toccare il mondo della cultura popolare senza modificarne e stravolgerne le simbologie, aderendo alla tradizione, e tuttavia sperimentare un nuovo linguaggio.” Come in gran parte dei suoi interventi di arte pubblica, anche in questo caso l’artista ricorre a un processo metodologico che egli definisce “macchiavellico”: l’opera da un lato tocca la sensibilità dei cittadini nel tentativo di radicarsi nello scenario sociale a cui si riferisce, dall’altro ricorre ai linguaggi dell’arte contemporanea per poter essere interpretata anche autonomamente da quello scenario. Così essa è forte di un’aura che gli viene conferita dall’essere sia un oggetto di culto che un’opera d’arte. L’opera prosegue l’esplorazione intrapresa dall’artista con le opere realizzate alla Certosa di Padula (SA) e alla Chiesa SS. Pietro e Paolo a Buonconvento (SI) di quel bisogno di spiritualità laica che la società contemporanea esprime nei modi più svariati. Attraverso di essa infatti l’artista non intende affrontare tematiche legate alla religione, quanto indagare la tendenza all’artisticità, alla produzione visiva, a cui ogni forma di misticismo inevitabilmente ricorre per manifestarsi nella realtà.